Nel nostro articolo sul community marketing abbiamo parlato di alcuni principi essenziali di questa tecnica. Oggi cercheremo di capire invece quali aziende beneficiano maggiormente di questi principi!
Se il tuo business è tra quelli che elencheremo non aspettare e osa con questa strategia!
Psicologia sociale e sociologia: i fondamenti del processo
La psicologia sociale è una disciplina istituzionalizzata all’inizio del 1900. Studia i rapporti tra l’individuo e il contesto sociale in cui si trova.
La nascita della sociologia è invece datata intorno alla fine del 1700. La sociologia analizza il funzionamento dei gruppi e delle aggregazioni umane nel loro complesso.
Queste discipline analizzano da secoli i principi di funzionamento delle comunità e degli individui.
Le regole che gli scienziati hanno osservato valgono tanto offline, quanto online.
Senza l’intervento del community marketing, una comunità online tenderà a seguire le stesse regole. Pian piano si creerà un sistema di prassi interne, un principio di funzionamento costante.
Il processo spontaneo sarebbe molto lento da sfruttare per il proprio business. Troppo, se si deve essere competitivi.
Il vantaggio naturale di alcune aziende con il community marketing
Alcune tematiche e business sono per natura più portati a sviluppare da sole una community. Si tratta di attività i cui prodotti o servizi creano facilmente dialogo, interazione. I clienti sono spesso giovani, curiosi, e si muovono online con facilità.
Con il controllo del community marketing il processo sarà velocizzato ed incentivato. Inoltre, tenderà a crescere in modo più sicuro e regolare.
Le aziende che più facilmente possono beneficiare del community marketing si occupano di:
- Moda: produttori e rivenditori di capi di abbigliamento, stilisti, sartorie
- Gioielli: produttori di gioielli, laboratori orafi
- Matrimonio: produttori di abiti da sposa, orafi, fioristi, location, truccatori, parrucchieri
- Cosmetica: case produttrici di make-up, detergenti, profumi, tinture per capelli, truccatori, parrucchieri
- Automotive: produttori e rivenditori di auto, moto, veicoli elettrici, organizzatori di gare, espositori
- Arti (musica, disegno, pittura, cucito, grafica, fotografia, cinema, teatro, scultura): produttori di materiale artistico, professionisti, formatori, scuole
- Tecnologia: rivenditori di articoli tecnologici, software house, hardware house, centri assistenza
- Sport: personal trainer, atleti, palestre, scuole
- Giochi e videogiochi: game house, organizzatori di gare ed eventi
- Food&drink: ristoranti, gelaterie, pasticcerie, produttori di vino e alcolici, produttori di cibo tipico locale, produttori di elettrodomestici da cucina, accessori, ingredienti
- Green e sostenibilità ambientale: sia come core business, sia come progetto parallelo
- Infanzia: produttori di abbigliamento, giocattoli, accessori, gadget, alimenti
- Fai-da-te: utensili e strumenti per il fai-da-te, studi artigianali, produttori e rivenditori di materiale da costruzione
- Animali, domestici e non: associazioni, produttori di cibo, gadget e accessori, veterinari, etologi
- Piante: rivenditori di piante e accessori, associazioni di salvaguardia ambientale
- Salute: produttori di accessori sanitari, integratori, associazioni di pazienti e famiglie
Perché proprio queste attività beneficiano del community marketing?
Le tematiche attorno a cui queste attività ruotano innescano in modo spontaneo interazione e curiosità. Un crescente numero di persone si appassiona a questi argomenti, e desidera sia saperne di più, sia conoscere altre persone interessate.
Il community marketing in questi casi non cerca di creare interesse, ma sfrutta quello naturalmente creato dall’attività.
Tre trucchi sempre efficaci
Ecco tre trucchetti che si rivelano sempre efficaci quando si parla di community marketing. Si tratta di scelte a bassissimo impatto economico, ma che portano risultati di ottimo livello in tempi brevi.
Il primo è il contest. Creando un po’ di sana competizione tra gli utenti, con la possibilità di vincere un premio, aumenta l’entusiasmo della community. La strategia è win-win. L’azienda beneficia di contenuti generati dagli utenti e di interazioni sui social. Gli utenti sentono apprezzato il proprio tentativo e possono mettersi in gioco per vincere un premio.
Il secondo sono gli sguardi sul retroscena. I clienti spesso sanno poco di come le cose vadano nell’azienda. Un occhio curioso, che li fa entrare nella sede, è profondamente informativo, crea interesse e aumenta trasparenza e credibilità.
Il terzo e ultimo trucco è la moderazione. Lo spazio della community è protetto, spontaneo e rassicurante. Il team di moderazione deve assicurarsi di chiarire le regole di permanenza nella community. In base al regolamento potrà anche intervenire nei confronti degli utenti che non rispettano le regole.
Un ambiente stimolante e sereno è il terreno perfetto su cui far crescere la tua community!